lunedì 1 agosto 2016

ASD GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO - REGOLAMENTO SCUOLA CALCIO

SCUOLA CALCIO
ASD GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO

PIANO DEI SERVIZI
OFFERTI

(Tratto dal COMUNICATO UFFICIALE N° 1 del 01/07/2016 SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO Stagione Sportiva 2016 – 2017)


Perché il P.S.O.
Il Piano dei Servizi Offerti (PSO) nasce nella Scuola Italiana (POF) a seguito del Regolamento dell’Autonomia, DPR del 1999, che ha stabilito che ogni istituto scolastico presenti ogni anno all’utenza il servizio effettuato, illustrando le linee programmatiche dalla Dirigenza. In definitiva vuole rappresentare il biglietto da visita, la carta dei servizi di ogni Istituto.
Noi dirigenti della Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO abbiamo deciso, di redigere un nostro PSO, in modo da poterci presentare con la necessaria valenza educativa e conferire al servizio offerto una linea pedagogica più moderna. Attraverso il PSO riteniamo si possa stabilire con una certa chiarezza che cos’è una Scuola Calcio o una Società Sportiva, se esse rappresentano un servizio per il tempo libero da offrire alle famiglie e ai giovani, un laboratorio per scoprire nuovi talenti o un’agenzia educativa in rete con la famiglia, la scuola o centri diurni sociali. Per NOI sono e devono essere tutte queste cose assieme, per rappresentare delle strutture realmente complete. Definire con precisione gli obiettivi del servizio sportivo offerto, serve a definire al meglio il contesto in cui il dirigente, il tecnico, vengono chiamati ad operare con il giovane atleta; serve inoltre al genitore per stipulare un buon contratto al momento dell’iscrizione, ma per fare ciò ha bisogno di conoscere con chiarezza quali sono gli obiettivi e le finalità programmatiche della società.

La nostra proposta
Con questa iniziativa la Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO intende proporre un progetto innovativo che coniughi l’esigenza di fare sport con quella di educare. Il nostro compito non è semplicemente allenare ad una pratica sportiva ma in primo luogo quello di essere educatori sportivi. A tal proposito è nostra intenzione valorizzare l’attività svolta, precisando alcuni criteri e indirizzi ormai indispensabili. Ed è traendo spunto dall’impostazione che viene data nei Circoli Didattici che nasce una idea nuova, consistente nel predisporre un documento chiamato Piano di Offerta Formativa che contenga ed esplichi la nostra proposta educativa e sportiva. Questo Piano viene proposto alle famiglie di tutti gli atleti e sarà osservato da tutti i componenti della società per lo svolgimento delle principali funzioni che riguardano la vita stessa dell’Associazione: in questo modo sono così stabiliti principi e finalità che dovranno regolare l’attività di ciascun istruttore-educatore. Questa impostazione innovativa dovrà contribuire a creare il senso di appartenenza ad una realtà che esprime in primo luogo valori educativi e che si sente parte viva e consapevole della nostra comunità.
La nostra identità
La Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO, favorendo l’accoglienza e la partecipazione di chiunque riconosca nello sport un ruolo importante, concorre all’armonica e integrale crescita delle persone e soprattutto dei ragazzi, sia come singoli che come gruppo. Con la sua attività rivolge lo sguardo ad alcuni obiettivi ben definiti:
  • lo sviluppo della personalità e del senso di responsabilità dei nostri tesserati attraverso la definizione di alcune regole comportamentali e di convivenza;
  • vivere lo sport come scambio di ricchezza interiore a livello di singolo e di gruppo;
  • un’attività sportiva che sappia essere educativa e libera da ogni strumentalizzazione che ne compromette e stravolge le finalità.
Nel percorso di formazione viene considerata fondamentale la collaborazione tra chi opera all’interno della Società (allenatori, dirigenti, accompagnatori, collaboratori), le famiglie degli atleti (con i ragazzi come protagonisti principali ed i genitori in quanto primi educatori) ed in generale con quanti operano all’interno della nostra società.

Organizzazione
La Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO ha sede operativa in San Severo via G. Palmieri n.47. Il Consiglio Direttivo è composto da persone appassionate di sport a cui sono stati attribuiti specifici incarichi. I responsabili sono affiancati da un collaboratore per ogni squadra, a cui compete la gestione organizzativa e i rapporti con i genitori. La gestione tecnico-sportiva delle squadre rimane invece di esclusiva responsabilità dell’allenatore e del Responsabile Tecnico.

Procedura per usufruire della nostra offerta formativa
Per accedere alla nostra offerta didattica è necessario iscriversi adempiendo nell’ordine le seguenti formalità burocratiche:
  • preparare la documentazione necessaria al tesseramento come è indicato negli allegati disponibili presso la segreteria;  
  • effettuare la visita medica per ottenere il certificato medico non agonistico sotto i 12 anni (visita pediatrica) o agonistico sopra i 12 anni (visita sportiva che va prenotata mediante un certificato da ritirare presso la segreteria);
  • contattare il segretario Rinaldo Consoletti (cellulare: 389.0017756) che vi riceverà presso la segreteria del campo sportivo Ricciardelli, per la consegna della documentazione, per espletare le ultime formalità burocratiche ed assicurative (firme sui documenti e consegna documentazione) necessarie al tesseramento e per il saldo/parziale della quota d’iscrizione (dal 2007 è possibile fruire di una detrazione d’imposta per le spese sostenute per l’iscrizione dei ragazzi sotto i 18 anni ad associazioni sportive, palestre, piscine e altri impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica e amatoriale ma non professionistica. La detrazione è ammessa nella percentuale del 19% calcolabile su un importo massimo di 210 € l’anno).

Quote
Attività di base  (Per i nati dal 2008 al 2016)
La quota associativa annuale per la stagione sportiva, comprensivo del tesseramento ed assicurazione F.I.G.C., (periodo Settembre 2020-Giugno 2021) è di € 250,00, l’iscrizione è compresa per chi paga in due rate, è a parte per chi paga in altra soluzione, trimestrale o bimestrale, ed ha un costo di € 40,00.
PAGAMENTO IN DUE RATE:
Rata n°1 : Euro 125,00 entro il 15 ottobre o all’atto dell’iscrizione;
Rata n°2 : Euro 125,00 entro il 6 Gennaio;
PAGAMENTO BIMESTRALE O TRIMESTRALE:
Euro 60,00 ogni due mesi, oppure Euro 80,00 ogni tre mesi, più Euro 40,00 di iscrizione da versare al momento di iscrizione.

Settore giovanile  (Per i nati dal 2004 al 2007) (eventuale Juniores 2002-2003)
La quota associativa annuale per la stagione sportiva, comprensivo del tesseramento ed assicurazione F.I.G.C., (periodo Settembre 2020-Giugno 2021) è di € 150,00, comprensiva di iscrizione.
PAGAMENTO IN DUE RATE:
Rata n°1 : Euro 100,00 entro il 15 ottobre o all’atto dell’iscrizione;
Rata n°2 : Euro 50,00 entro il 15 Gennaio;

Calcio Femminile  (Per i nati dal 2004 al 2016)
La quota associativa annuale per la stagione sportiva, comprensivo del tesseramento ed assicurazione F.I.G.C., (periodo Settembre 2020-Giugno 2021) è di € 180,00, comprensiva di iscrizione.
PAGAMENTO IN DUE RATE:
Rata n°1 : Euro 100,00 entro il 15 ottobre o all’atto dell’iscrizione;
Rata n°2 : Euro 80,00 entro il 15 Gennaio;

Abbigliamento Tecnico
Per tutti gli iscritti l’abbigliamento tecnico è a parte, ed è possibile acquistarlo con i seguenti costi e nelle seguenti modalità:
·         Borsone o zainetto Euro 15,00
·         Tuta di rappresentanza e/o di allenamento Euro 20,00
·         Completino di allenamento e calzettoni Euro 15,00
·         K way parapioggia Euro 9,00
·         Giubbotto Euro 30,00
Su tutto l’abbigliamento tecnico sarà esposto il logo della A.S.D. Gioventù Calcio San Severo ed logo dello sponsor.

Sconti
- FRATELLI: Nel caso  d’iscrizione, di uno o più  fratelli, la ASD GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO riserverà, uno sconto pari ad Euro 50,00 complessivi.

- Nel caso in cui un tesserato porta un “AMICO NUOVO” la ASD GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO riserverà uno sconto pari ad Euro 20,00 ad entrambi, fermo restando che “AMICO NUOVO” debba essere un nuovo iscritto presso questa società, e lo sconto verrà applicato sulla seconda rata.
Offerta tecnica
Il nostro sodalizio sportivo opera affinché sia data a tutti i ragazzi la possibilità di crescere, confrontarsi con gli altri e dare il proprio contributo alla squadra, indipendentemente dalle capacità e dalle possibilità di ciascuno. Diversi bambini sognano di diventare un grande calciatore, molti bambini si impegnano nel calcio per sviluppare abilità e potenzialità, tutti i bambini praticano il calcio per divertirsi insieme ai propri amici. La nostra scuola calcio non intende deludere o avvilire alcun desiderio, perché solo attraverso una metodologia che parte dal rispetto del bambino e delle sue motivazioni possiamo aiutarlo a diventare grande. In questa ottica è per noi fondamentale, ispirandoci alla Carta dei Diritti del Bambino, che ciascuno dei nostri tesserati abbia la possibilità di misurarsi nella pratica sportiva con altri atleti con le sue stesse capacità motorie e tecniche. Per questo è fatta annualmente la scelta a quale Torneo o Campionato partecipare, ponendo al centro la crescita di bambini e ragazzi e non il conseguimento di risultati tecnicoagonistici esasperati ed elevati.
Agli allenatori è richiesta competenza tecnico-sportiva e l’attitudine a svolgere il ruolo di educatore in relazione alla fascia d’età dei ragazzi che vengono loro affidati; inoltre è promossa la loro partecipazione ai corsi di formazione e di aggiornamento tecnico proposti da Federazioni ed organizzazioni presenti sul territorio. Non ponendo il conseguimento del risultato come obiettivo primario e irrinunciabile, è richiesto loro di saper sviluppare l’equilibrio psico-fisico dei ragazzi e di contribuire a creare uno spirito di gruppo e di solidarietà, oltre che di saper svolgere un equilibrato e attento lavoro di coinvolgimento che appassioni i ragazzi alla pratica sportiva, al continuo miglioramento ed al convinto impegno personale.
Per quanto concerne le squadre appartenenti alla fascia di età comprese tra i pre-adolescenti e i giovani, l’obiettivo principale è quello di riuscire a sviluppare un senso critico di appartenenza alla vita societaria.

Offerta educativa
Il calcio come strumento educativo può diventare un vettore di crescita sia umana, sia tecnica. I bambini che scelgono la nostra associazione trovano un ambiente ricco di stimoli in cui, ad esempio, si impara a dribblare un avversario, ma anche a rispettare un compagno che nel corso della partita si trova in difficoltà. Nello specifico, il calcio educa alla pratica sportiva, alla salute, all’autonomia, alla socialità, alla legalità e alla coscienza civica.
Educare alla pratica sportiva:
  • sviluppando il potenziale tecnico-motorio dei giovani calciatori [1]
  • ponendo attenzione ai valori che concorrono alla costruzione equilibrata della personalità (prima la persona, poi il calciatore) [1]
  • variando le finalità in relazione alle diverse fasi evolutive dei giovani calciatori che saranno di natura prettamente ludica e di educazione motoria nella fase iniziale (Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti), favorendo un’ampia base di partecipazione, e solo progressivamente saranno prevalenti gli obiettivi di contenuto agonistico (Giovanissimi, Allievi)
  • promuovendo l’acquisizione di una mentalità positiva: dare il massimo; dare il meglio di sé in allenamento e in gara, senza mai sentirsi arrivati e senza abbattersi di fronte alle difficoltà, giocare con determinazione, lucidità e serenità esprimendo i lati positivi della propria personalità [1]
  • sviluppando l’interesse per l’attività sportiva, sfruttando naturalmente, senza esasperazioni, le motivazioni primarie del gioco e dell’agonismo [1] rispettando i bisogni dei giovani di divertirsi ed imparare [1]
  • rispettando la specificità dell’allenamento (programmare per obiettivi specifici) [1] privilegiando lo sviluppo di competenze tecnico-tattiche individuali nelle prime fasce di specializzazione [1]
  • privilegiando il gioco offensivo nelle categorie giovanili (non fase difensiva fine a se stessa) [1]
  • ottenendo i migliori risultati agonistici possibili, senza ricercare la vittoria ad ogni costo
  • garantendo all’organico delle prime squadre di riferimento gli adeguati ricambi generazionali con atleti cresciuti nel territorio [1]
  • garantendo ai giovani calciatori particolarmente abili eventuali sbocchi nel calcio di categoria superiore [1]
  • offrendo ai giovani calciatori un futuro di sportivo attivo, anche offrendo la possibilità di mantenere il proprio impegno nel calcio, in alternativa o in continuità con il ruolo di calciatore, in qualità di dirigente, tecnico, arbitro [1]
  • favorendo un eventuale futuro inserimento dei giovani calciatori nei quadri societari
  • ottenendo un comportamento dei giovani calciatori, dei tecnici e dei dirigenti compatibile con i principi didattici ed educativi condivisi [1] creando un ambiente ed un clima coerenti con i principi educativi enunciati [1]
  • creando le basi per una solida cultura sportiva: aver coscienza e conoscenza delle regole, dei significati dello sport e dell’attività motoria [1]
  • coinvolgendo tutti i destinatari ed i protagonisti del progetto formativo-educativo: giovani calciatori, tecnici, dirigenti, genitori, scuola

Educare alla salute:
  • sviluppando nel giovane calciatore la consapevolezza che uno sport all’aria aperta come il calcio favorisce il benessere fisico, la percezione del proprio corpo e delle sue potenzialità, imparando a star bene con se stessi [1]
  • chiarendo il rapporto tra sforzo fisico e necessità del recupero psico-fisico (concetto di riposo, di rispetto degli orari) [1]
  • fornendo informazioni sulla corretta alimentazione, sull’igiene personale, sulla cura della propria immagine [1]
  • prestando opportuna assistenza in caso di infortuni

Educare all’autonomia:
  • aiutando il giovane calciatore a star bene con se stesso anche sul piano psicologico, emotivo ed affettivo [1]
  • accrescendo la fiducia in sé e l’autostima, ma anche farsi responsabile dei propri doveri in ambito sportivo, scolastico, familiare e sociale [1]
  • fornendo tutto lo spazio possibile all’espressione della personalità del ragazzo, nel rispetto delle regole delle dinamiche del gruppo di appartenenza, in modo da favorire sia le capacità creative individuali globali, sia lo sviluppo di forme di autocontrollo della propria sfera emotiva (ricerca di equilibrio) [1]
  • aiutando i bambini ed i ragazzi ad organizzare la propria giornata, ad acquisire un efficace metodo di lavoro, ad impegnare proficuamente il tempo a disposizione in modo da fornire una risposta soddisfacente alle esigenze personali (famiglia, scuola, sport, tempo libero, relazioni sociali) [1]
  • condividendo con i genitori eventuali provvedimenti in merito ad atteggiamenti scorretti (in ambito sportivo, scolastico e comportamentale in genere)

Educare alla socialità:
  • sviluppando la capacità di rapportarsi agli altri (coetanei – compagni e avversari – e adulti – genitori, tecnici, dirigenti), accettandoli e rispettandoli
  • richiedendo il rispetto delle regole della convivenza civile in generale e delle dinamiche del gruppo squadra in particolare [1]
  • stimolando l’assunzione di precisi diritti e doveri in relazione alla propria posizione di giocatore, in funzione dell’età

Educare alla legalità e alla coscienza civica:
  • promuovendo in tutti i tesserati il rispetto delle regole del gioco e dello sport in generale, educandoli alla lealtà, all’onestà, alla correttezza in campo e fuori
  • richiedendo il rispetto degli spazi, delle attrezzature, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dell’abbigliamento in dotazione

La partecipazione delle famiglie
Alle famiglie è proposta la condivisione degli obiettivi della nostra Società mediante:
  • la partecipazione agli incontri che si rendessero opportuni lungo la stagione sportiva
  • la partecipazione alle iniziative organizzate dalla Società [1]
  • l’assunzione di ruoli attivi in occasione dei vari momenti agonistici dei ragazzi, partecipando alle trasferte e collaborando in attività che gratificano il loro impegno senza esasperazioni o aspettative

Alle famiglie si chiede inoltre di collaborare con i ragazzi nel garantire:
  • la puntualità nella partecipazione agli allenamenti e alle partite [1]
  • la tempestività nel comunicare difficoltà o impedimenti alla partecipazione dei ragazzi alle attività
  • la salvaguardia dei momenti di attività sportiva in relazione agli impegni scolastici
  • l’attenzione nel mantenere la completezza e l’efficienza dell’attrezzatura sportiva [1]
  • una adeguata e attenta educazione alimentare [1]
  • l’attenzione ai comportamenti ed all’evoluzione del livello di socializzazione dei ragazzi
  • un tifo partecipe ma rispettoso

L’impegno degli atleti
Agli atleti viene proposto un modello comportamentale e di etica sportiva che valorizzi la ricerca e il riconoscimento dei propri limiti (fisici, tecnici, caratteriali) tendente ad accrescere equilibrio e determinazione personale e di gruppo.
Si chiede loro inoltre di:
  • mantenere il rispetto nei confronti di compagni, avversari, allenatori e collaboratori
  • rispettare le decisioni degli allenatori e degli arbitri [1]
  • imparare ad essere tollerante nei confronti di chi è meno capace e in generale di chi sbaglia [1]
  • imparare a collaborare con gli altri, in allenamento e in gara, per migliorare come individuo e come gruppo [1]
  • avere cura della divisa societaria e di tutto il materiale tecnico consegnato [1]
  • affrontare con impegno e serietà gli sforzi richiesti [1]
  • presentarsi agli appuntamenti con puntualità [1]
  • saper vivere in maniera equilibrata sia il successo che l’insuccesso [1]
  • saper organizzare il proprio tempo di studio e il proprio tempo libero per trovare, all’interno di quest’ultimo, lo spazio per l’attività sportiva [1]
  • rispettare i materiali e le strutture dove si svolgono le attività

Il ruolo di consiglieri, dirigenti e collaboratori
Ai consiglieri e dirigenti è attribuito il compito di stabilire le linee guida e le finalità educative, tecniche e organizzative, di curare e verificare la programmazione delle attività e di occuparsi degli aspetti più pratici coinvolgendo i diversi collaboratori. Viene loro richiesto di tenere i rapporti con le altre realtà educative e con le diverse agenzie formative presenti sul territorio che accompagnano le famiglie nella formazione dei ragazzi. Loro compito prioritario è inoltre quello di monitorare e sostenere il lavoro svolto dagli allenatori. Nei confronti degli atleti e delle loro famiglie essi si attivano per mantenere adeguate forme di comunicazione su attività e manifestazioni riguardanti la Società, sensibilizzando costantemente famiglie e atleti al valore della gratuità e coinvolgendo gli stessi nelle diverse proposte di volontariato legate all’Associazione.

Regolamento Settore Giovanile
Il calcio di base deve accostarsi alla dimensione ludica tipica della natura del bambino e in questo progetto i genitori devono essere degli alleati valorizzando più gli aspetti etici insiti nella pratica sportiva piuttosto che vedere nel proprio figlio un piccolo campione.
Nella nostra scuola di calcio i bambini trovano un ambiente in cui poter misurarsi in un sano agonismo e imparare attraverso lo sport le regole del vivere comune.
Nella nostra programmazione tecnico-didattica vengono definiti obiettivi relativi sia alla qualificazione tecnica, sia alla formazione di un bambino capace di superare le avversità, di accettare le delusioni, di rispettare gli altri e di sapersi valutare serenamente.
Le finalità e gli obiettivi finora illustrati, per essere perseguiti e realizzati, richiedono la collaborazione di tutti gli operatori interessati: giovani calciatori, istruttori, dirigenti e genitori.
Siamo convinti che solo l’azione congiunta e coerente di queste forze potrà aiutare una di esse – la più importante, ossia il giovane calciatore – ad assumere il ruolo di vero protagonista di tutto il progetto.
È per questo che vengono di seguito indicate una serie di norme comportamentali che richiamano sul piano della concretezza quotidiana i principi generali formativi legati alla pratica sportiva in generale e del gioco del calcio in particolare. Sono principi e comportamenti ai quali devono attenersi tutti i tesserati della scuola di calcio. Ai genitori si chiede una condivisione sulla linea di principio ed un contributo costruttivo per la parte che loro compete.
In definitiva ai giovani tesserati della Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO, viene richiesto di:
  • Essere sempre leali, corretti ed educati nei rapporti con compagni, avversari, tecnici, dirigenti, arbitri e spettatori [1]
  • Utilizzare il materiale, i mezzi e le strutture a disposizione con il massimo rispetto, cura e diligenza [1]
  • Rispettare il presente regolamento, le elementari regole di vita comune, gli orari nelle convocazioni e negli allenamenti; se impossibilitati, avvisare con congruo anticipo il tecnico o il dirigente accompagnatore [1]
  • Divertirsi senza eccessi e onorare la maglia impegnandosi al meglio delle proprie possibilità sostenendo quando necessario i compagni in difficoltà ed il tecnico nelle proprie scelte
e, in particolare di …
Prima dell’allenamento:
  • Salutare i compagni, i tecnici, gli addetti al campo ed agli spogliatoi [1]
  • Indossare esclusivamente il corredo fornito dalla Società [1]
  • Curare il proprio abbigliamento sportivo: imparare – con gradualità – a preparare da sé con scrupolo la borsa con tutto il materiale in ordine per l’allenamento (ciabatte, scarpe da calcio, asciugamano e/o accappatoio, slip, maglietta, calzini, completino e/o tuta da allenamento, guanti e berretto di lana se richiesto dalla stagione e dalle condizioni climatiche, parastinchi che sono obbligatori per le partite, eventuali scaldamuscoli)
  • Rispettare ed accogliere i giocatori nuovi [1]
  • Rispettare i compagni ed i loro oggetti personali
Durante l’allenamento:
  • Distinguere fra il momento da dedicare all’attenzione ad all’impegno e quello in cui si può allentare la concentrazione [1]
  • Partecipare agli esercizi ed ai giochi in modo collaborativo e propositivo
Dopo l’allenamento:
  • Collaborare a ritirare e riordinare il materiale sportivo utilizzato per l’allenamento [1] Pulirsi le scarpe prima di rientrare nello spogliatoio [1]
  • Fare sempre la doccia in modo ordinato e nei tempi “giusti”, senza dilungarsi inutilmente [1]
  • Non dimenticare indumenti personali nello spogliatoio [1]
  • Ritirare e riportare l’abbigliamento dimenticato dai compagni nello spogliatoio [1]
  • Porgere il saluto a compagni, tecnici, dirigenti, addetti agli spogliatoi [1]
  • Risistemare e aerare il materiale usato per l’allenamento (con particolare attenzione alla scarpe da calcio: pulirle subito e metterle in forma utilizzando carta di giornale); queste operazioni devono essere fatte – gradualmente – dal giocatore: i genitori sono pregati di collaborare solo durante la fase iniziale di apprendimento, favorendo un progressivo sviluppo dell’autonomia.
Prima della partita:
  • Presentarsi al campo da gioco con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario di convocazione [1]
  • Presentarsi in divisa di rappresentanza della Società e con il materiale da gara in ordine, in particolare con le scarpe pulite e funzionali [1]
  • Prepararsi alla partita: durante la fase della “vestizione” si può pensare ai propri compiti ed eventualmente rivolgersi ai propri compagni o al proprio allenatore per chiedere ulteriori chiarimenti [1]
  • Imparare – con gradualità – a gestire un riscaldamento (fase di attivazione in campo) efficace [1]
  • Dichiarare un eventuale infortunio, anche se lieve, o qualsiasi tipo di indisposizione [1] Non considerare la partita come una prestazione che possa generare ansia: affrontare con impegno e serenità il confronto [1]
  • Accettare le decisioni dell‘allenatore o eventualmente concordarle [1]
  • Avere cura e massimo rispetto della maglia assegnata dalla società  [1]
  • All’arrivo dell’arbitro alzarsi in piedi, salutare e mettersi in ordine di numero per l’appello. Mantenere silenzio assoluto in sua presenza. Ascoltare con attenzione le eventuali indicazioni regolamentari e le raccomandazioni fatte al capitano della squadra, unico giocatore autorizzato a rivolgergli la parola in gara. Qualche delucidazione può essere richiesta dal portiere
  • Salutare l’arbitro all’uscita dallo spogliatoio [1]
  • Salutare gli avversari, anche quelli eventualmente presenti in panchina, nel modo convenuto
Durante la gara:
  • Ricordare le consegne date dal tecnico ed eventualmente richiedere chiarimenti durante le pause del gioco [1]
  • Saper prendere, all’occorrenza, iniziative personali [1]
  • Collaborare e comunicare con i compagni [1]
  • Seguire tutte le indicazioni del capitano, portavoce dell’allenatore in campo.
  • Vestire la fascia rappresenta un grande onore, ma deve anche far sentire la responsabilità di gestire l’intero gruppo. [1]
  • Gestire con calma i momenti difficili della gara (personali e di squadra) [1]
  • “Aiutare” l’arbitro nella conduzione della gara, accettando le decisioni senza protestare.
  • Rispettare le regole del gioco [1]
  • Mantenere un comportamento improntato alla sportività, alla lealtà, alla correttezza gestuale e verbale con compagni, avversari, panchine, pubblico [1] Rispettare i genitori (propri, dei compagni e degli avversari) [1]
  • Saper mantenere un controllo emotivo nei diversi momenti della gara (sia in casi di euforia che di amarezza e delusione)
Dopo la gara:
  • Salutare l’arbitro e gli avversari, nel modo convenuto [1]
  • Salutare il pubblico. [1]
  • In qualsiasi situazione, evitare eccessi nelle manifestazioni emotive. [1]
  • Rispettare in via assoluta le strutture (spogliatoio, doccia, bagni). [1]
  • Riporre ordinatamente l’abbigliamento di gara (maglietta, pantaloncini, ecc.). [1]
  • Evitare o limitare al massimo espressioni di autovalutazione del proprio contributo alla partita e di quello dato dalla squadra. [1]
  • Salutare l’allenatore, i compagni, i dirigenti, gli avversari, indipendentemente dagli esiti della partita appena conclusa.

Patto di corresponsabilità:
La Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO intende realizzare il presente progetto in sintonia ed in collaborazione con i genitori dei giovani calciatori, ai quali chiedono di condividere i principi generali, le finalità e le norme di comportamento sopraelencati.
Si tratta di assumere insieme la responsabilità di un progetto educativo, formativo e sportivo su soggetti a cui devono essere presentati modelli ed atteggiamenti coerenti, omogenei e ben calibrati. È evidente che si tratta di trovare un giusto equilibrio tra le legittime esigenze di compartecipazione ai momenti importanti nel processo formativo del giovane e gli altrettanto legittimi spazi di autonomia decisionale che appartengono ai due soggetti in gioco, famiglia e società sportiva, la prima titolare naturale del diritto sul minore, la seconda detentrice di diritti che possiamo definire occasionali e a tempo, soggetti che in determinati e ben definiti ambiti devono mantenere intatte le loro prerogative senza alcuna interferenza.
Ne consegue che la società sportiva, se da un lato non può imporre decisioni di rilievo che si scarichino sul bambino senza una preventiva consultazione con i genitori, dall’altra non deve, né può, occupare “vuoti” lasciati dalla famiglia (sport come parcheggio, come rivalsa, come occasione per rimarcare incapacità del figlio, ecc.), né deve accogliere e alimentare ansie, aspettative eccessive, illusioni, ambizioni sbagliate, di cui sono talora vittime genitori che tendono a sopravvalutare il proprio figlio (con il rischio di renderlo infelice perché il giovane si sente inadeguato alle richieste dei genitori, anche se avanzate solo in forma implicita).

Vengono quindi proposte le seguenti indicazioni programmatiche.

Ai genitori viene riconosciuto il diritto a:
  • chiedere ogni informazione ritenuta utile sulla società sportiva (finalità, programmi, persone, regolamenti, strutture, ecc.) [1]
  • accertarsi sulla qualità della offerta formativa e sportiva [1]
  • vigilare sul rispetto del “contratto” stipulato al momento del tesseramento [1]
  • verificare che il proprio figlio “viva bene” l’esperienza sportiva e che essa rappresenti un momento positivo nel suo iter educativo e formativo [1]
  • partecipare alla vita della società sportiva in tutte le forme in cui essa si manifesta (vicende sportive della prima squadra, particolari momenti comunitari, ecc.) [1]
  • chiedere un colloquio con i diretti responsabili del gruppo squadra di cui fa parte il proprio figlio (dirigente accompagnatore) per ogni questione che lo riguardi: si ritiene inopportuno scavalcare la prima fonte di informazione [1]
  • I dirigenti accompagnatori forniscono informazioni specifiche relative ad ogni gruppo squadra (indicazioni per l’inizio dell’attività, luoghi e orari partite, …).
Ai genitori non viene riconosciuto il diritto a:
  • criticare pretestuosamente e pubblicamente l’operato della società sportiva
  • disconoscere professionalità e competenza degli operatori sportivi della società (istruttori, preparatori, medici, dirigenti, amministratori) [1]
  • contestare platealmente l’operato del tecnico durante gli allenamenti e le partite [1]
  • sostituirsi al tecnico sia dalla tribuna con suggerimenti durante la partita, sia con analisi polemiche dopo la partita [1]
  • anteporre l’interesse del proprio figlio a quello della squadra [1]
  • finalizzare ogni comportamento alla ricerca ossessiva della prestazione
  • criticare le prestazioni dei compagni di squadra del proprio figlio

Simili atteggiamenti, qualora fossero assunti in modo pubblico e plateale, incrinerebbero in modo irrimediabile il rapporto fiduciario tra genitori e società sportiva e pertanto comprometterebbero ogni forma di collaborazione.
In definitiva ai genitori viene richiesto di:
  • condividere il progetto educativo, formativo e sportivo nelle sue linee generali e nei suoi risvolti delle norme comportamentali [1]
  • collaborare nella sua realizzazione e, nel rispetto dell’autonomia dei rispettivi ruoli e delle rispettive competenze, verificarne le fasi di attuazione ed il “prodotto” finale [1]
  • partecipare alle spese generali con il versamento di una quota annua di iscrizione decisa dal Consiglio Direttivo [1]
  • partecipare alla gestione dei gruppi squadra nei modi concordati, soprattutto in relazione ai trasporti per l’allenamento e per le gare [1]
  • rispettare i dirigenti arbitri e gli arbitri [1]
  • contribuire alle proposte di incontri tra le famiglie e gli operatori della società sportiva, anche al di fuori dell’ambito propriamente sportivo (incontri tecnico-formativi, momenti di vita comunitaria e di socializzazione) [1]
  • sostenere moralmente e concretamente i ragazzi nelle loro scelte sportive, senza alimentare facili ed effimere illusioni, seguirli con passione durante l’attività e tenersi al corrente con i responsabili, nelle giuste sedi, sul loro andamento ed evoluzione [1]
  • non abusare dei confronti con i tecnici al termine delle partite; per chiarimenti, spiegazioni o problemi connessi alla pratica sportiva e all’educazione del giovane rivolgersi in prima battuta al dirigente accompagnatore della squadra il quale valuterà se coinvolgere il tecnico e/o, in casi particolari, il responsabile della scuola di calcio [1]
  • rispettare gli spazi consentiti evitando assolutamente di entrare negli spogliatoi – tranne che per giustificati motivi (assistenza dei bambini più piccoli, gravi infortuni, …) – in modo da rispettare la privacy dei ragazzi e favorire il giusto approccio all’impegno ludico-agonistico [1]
  • contribuire al rispetto dei regolamenti interni della società con un atteggiamento equilibrato, moderato e rispettoso dei ruoli
I dirigenti ed i tecnici della Scuola Calcio A.S.D. GIOVENTU’ CALCIO SAN SEVERO si impegnano a:
  • creare un ambiente sereno e costruttivo, per favorire un armonico sviluppo psico-fisico dei ragazzi e consentire loro di giocare, divertirsi ed esprimersi al meglio [1]
  • essere obiettivi, sinceri e soprattutto coerenti nelle valutazioni, senza creare favoritismi
  • fornire ai giovani calciatori spazi, mezzi ed attrezzature sicure ed idonee alla pratica sportiva
  • garantire il rispetto dei regolamenti e il massimo della professionalità e delle conoscenze, collaborando, per quanto possibile, con le famiglie nella formazione ed educazione dei giovani calciatori [1]
  • qualora dovessero verificarsi episodi incresciosi che coinvolgano giovani calciatori tesserati, ai responsabili – se individuati – verrà assegnata una punizione, concordata preventivamente con i genitori (sospensione dalle gare, risarcimento dell’eventuale danno arrecato alle cose, assegnazione di compiti…) [1]
  • rispettare tutte le offerte formative complementari a quella calcistica

OBIETTIVI
Scuola Calcio (Piccoli Amici – Primi Calci – Pulcini – Esordienti)
La Scuola Calcio serve a formare i giovani, ad istruirli, ad insegnare loro come si gioca al calcio, usando anche l’intelligenza”. Parliamo di scuola con fini ben precisi, mezzi e suggerimenti, con obiettivi da perseguire, insegnanti. La F.I.G.C. è stata l’unica federazione sportiva a qualificare l’inizio di un’attività sportiva definendola scuola. Scuola di vita, scuola di sport, perché vuole formare l’uomo e lo sportivo, scuola atipica (purtroppo) per il poco tempo a disposizione, scuola dove momento ludico-propedeuticotecnico si fondono.
E’ indispensabile ricordare a tutti, familiari compresi, che la partecipazione alla Scuola Calcio, deve essere considerata come un inizio dell’attività sportiva, la quale non necessariamente apre le porte delprofessionismo. L’unica cosa importante rimane l’aver partecipato all’esperienza attiva della Scuola Calcio, con l’apprendimento di regole, l’aver giocato assieme, l’aver socializzato, l’aver rafforzato non solo il fisico ma anche lo spirito. Oggigiorno criteri e metodi di lavoro sono cambiati, basandosi sulle risultanze della scienza, con sviluppo di diversi modelli procedurali, che soddisfano esattamente quelle che sono le realtà biologiche e strutturali dei nostri giovani atleti.
Settore Agonistico (Giovanissimi e Allievi)
Se nelle Scuole Calcio l’aspetto agonistico costituisce un aspetto assolutamente secondario, a partire dalla categoria Giovanissimi, la sua considerazione diviene di fondamentale importanza. La distribuzione annuale del carico di lavoro, deve gioco-forza, dipendere dal calendario agonistico (campionato, tornei), per permetter all’atleta, il raggiungimento della cosiddetta “TOP-FORM” in concomitanza dei principali periodi competitivi. Per tale motivo, a partire dalla categoria Giovanissimi, si comincerà a specializzare i nostri atleti, perché ciascuno di essi possa esprimersi al massimo del proprio rendimento sportivo, assecondando in modo sempre più mirato le propensioni individuali. Gli elementi con le potenzialità migliori, cominceranno ad emergere, ed i tecnici dovranno fare di tutto, perché questi raggiungano (quando è possibile), l’apice della piramide.
Con questo non significa discriminare le persone, ma assecondando le propensioni individuali, si farà in modo, che chi ha talento possa realmente emergere. Per fare ciò, bisogna essere estremamente realistici, facendo capire a tutti quali sono i propri limiti e le proprie capacità. Alimentare situazioni illusorie, può essere estremamente pericoloso, nella strutturazione della personalità individuale. Ad un certo punto della vita, occorre far capire ai propri atleti, che potranno essercene alcuni più bravi, altri meno, ma a tutti dovrà essere fornita la possibilità di ritagliarsi la giusta dimensione sportiva. Solamente agendo in questo modo, si formeranno uomini ed atleti equilibrati, che sappiano prendere la vita nel modo giusto e che sappiano utilizzare con il necessario realismo, le potenzialità possedute. A partire dalla categoria Giovanissimi, quindi, occorrerà specializzare i nostri giovani atleti, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche, tecniche, atletiche, psicologiche, cercando di rendere sempre più omogenei i loro livelli di rendimento.

CONTENUTI
Scuola Calcio
Le attività previste per la Scuola di Calcio (categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti) si caratterizzano come segue:
  • hanno carattere eminentemente promozionale, ludico e didattico [1]
  • vengono organizzate su base strettamente locale
  • vengono suddivise in due fasi: autunnale e primaverile (all’inizio della fase primaverile è possibile iscrivere nuove squadre) [1]
  • le Società possono partecipare ai tornei previsti per queste categorie con una o più squadre [1]
  • prevedono la partecipazione di formazioni che possono essere composte da soli bambini, da sole bambine o miste [1]
  • devono favorire la totale partecipazione dei giovani calciatori: tutti devono partecipare ai giochi ed alle partite ed ogni squadra deve essere composta dal numero più ampio possibile di bambini/e, in relazione al numero dei tesserati [1]
  • consistono in giochi e/o partite alle quali partecipa il numero di calciatori previsto per quella specifica attività, secondo le modalità previste dal Settore Giovanile della F.I.G.C. 
  • considerato il prevalente valore promozionale di queste attività, sono fondamentali per una corretta crescita globale dei bambini/e la qualità delle caratteristiche tecnico-organizzative, i metodi didattici e la positività in generale dell’ambiente societario in cui si opera
Particolarità regolamentari dell’attività di base:
Per quanto riguarda il risultato di ciascuna gara, nelle categorie Pulcini ed Esordienti, i risultati di ciascun tempo di gioco devono essere conteggiati separatamente; pertanto, a seguito del risultato acquisito nel primo tempo, il secondo tempo inizierà nuovamente con il risultato di 0-0 (stessa cosa vale per il terzo) ed il risultato finale della gara sarà determinato dal numero di mini-gare (tempi di gioco) vinte da ciascuna squadra (1 punto per ciascun tempo vinto o pareggiato); il risultato della gara nasce, quindi, dalla somma dei risultati dei tre tempi (ogni tempo non costituisce gara a sé, ma minigara)
Nelle categorie Pulcini ed Esordienti è possibile ed opportuno l’utilizzo di un Time-out della durata di 1’ per ciascuna squadra, nell’arco della stessa gara
Le gare vengono disputate in tre frazioni di gioco (tempi), la cui durata dipende dalla categoria o fascia d’età di riferimento; in particolare: Piccoli Amici 3×10’ – alternati a giochi e attività ludica con e senza palla, Pulcini: 3×15’, Esordienti: 3×20’
A seconda del numero dei calciatori inseriti in lista, ciascuna squadra deve formare il numero massimo di gruppi squadra, con il fine di disputare il maggior numero di gare e far partecipare il maggior numero di giocatori contemporaneamente; per quanto riguarda coloro che rimangono a disposizione, tutti i partecipanti iscritti nella lista devono giocare almeno un tempo dei primi due, pertanto, al termine del primo tempo, vanno effettuate obbligatoriamente tutte le sostituzioni ed i nuovi entrati non possono più essere sostituiti fino al termine del secondo tempo, tranne che per validi motivi di salute; nel terzo tempo le sostituzioni si effettuano con la procedura cosiddetta “volante”, assicurando così ad ogni bambino in elenco una presenza in gara quanto più ampia possibile.
Ferma restando la validità sul piano didattico-formativo della suddivisione della gara in tre tempi di gioco, formula tra l’altro adottata da diverse Federazioni Estere, nel caso in cui le condizioni meteorologiche non consentano l’utilizzo di tale formula, i Responsabili Tecnici delle Società che danno vita agli incontri possono, in via del tutto eccezionale, utilizzare la formula dei due tempi di gioco, la cui durata dipende dalla categoria o fascia d’età di riferimento; in particolare: Pulcini: 2×20’, Esordienti: 2×25’; in tal caso al termine del primo tempo tutti i calciatori in elenco, che non sono stati ancora utilizzati, devono obbligatoriamente prendere parte alla gara dal 1° minuto del secondo tempo e non possono più uscire dal campo di gioco, fatti salvi, naturalmente, eventuali casi di infortunio
In tutte le categorie di base è possibile richiedere una deroga per far giocare ragazze di un anno di età superiore rispetto quella prevista
Nelle categorie Pulcini ed Esordienti, per l’arbitraggio delle gare si deve ricorrere a tecnici, dirigenti o calciatori della categoria Allievi e Juniores tesserati per la Società ospitante oppure alla formula dell’autoarbitraggio
I dirigenti e i tecnici delle Società interessate dovranno sollecitare, sia all’inizio che alla fine di ogni confronto, i partecipanti alla gara a salutarsi fra loro
È prevista, al termine dei confronti che vedono protagonisti i bambini/e di due o più squadre, l’organizzazione di un “tempo supplementare” denominato “FAIR PLAY”, in cui le società e famiglie mettono a disposizione dei/delle partecipanti una merenda da condividere tra loro, allargando naturalmente l’invito anche a tecnici, dirigenti e genitori delle squadre coinvolte; in modo da diffondere il concetto della sana competizione sportiva, che si esalta attraverso elevati valori d’ordine etico e sociale
Le Società affiliate alla FIGC possono partecipare a Manifestazioni o ad attività delle categorie di Base (Piccoli Amici, Pulcini e/o Esordienti) e delle categorie giovanili (Giovanissimi e Allievi) organizzate da Enti di Promozione, secondo quanto stabilito negli accordi siglati tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio e gli stessi Enti ed è subordinata all’approvazione da parte del Settore Giovanile e Scolastico della manifestazione stessa.
Alla luce del carattere eminentemente promozionale e didattico di questa attività, non sono previste fasi di finale per l’aggiudicazione di eventuali titoli, né la pubblicazione nel corso della stagione delle classifiche, né l’organizzazione di “provini” (o raduni selettivi) per le categorie Piccoli Amici – Pulcini – Esordienti e comunque per tutti i tesserati che non abbiano compiuto il dodicesimo anno di età, così come appare del tutto diseducativo, secondo i principi del Settore Giovanile e Scolastico, dare luogo a selezioni per attività di rappresentativa
Il mancato rispetto delle norme tecniche che regolano l’attività delle categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti potrà comportare parere negativo per la conferma o l’eventuale attribuzione di tipologia alle “Scuole di Calcio” 

Piccoli Amici – Primi Calci: attività di carattere ludico – motorio ad indirizzo calcistico
L’attività didattica svolta in questa fascia d’età è orientata a sviluppare le varie modalità di movimento utilizzando uno strumento affascinante e magico rappresentato dal pallone: a questa età i bambinimostrano interessi molteplici e la loro fantasia viene catturata da questo attrezzo, attraverso il quale i “piccoli amici“ iniziano a conoscersi a ad esplorare l’ambiente circostante. Questo processo di socializzazione, che va di pari passo con la scolarizzazione, favorisce il miglioramento della conoscenza dell’altro, permanendo, comunque, una spiccata spinta egocentrica che, verso il termine del biennio, andrà lentamente attenuandosi a favore di una maggiore apertura al dialogo, all’accettazione dell’altro e alla collaborazione reciproca. Le attività proposte, caratterizzate dal gioco, sono infatti correlate alle esigenze peculiari e caratteristiche dell’età. Un contributo importante è richiesto ai genitori che avranno un ruolo attivo anche all’interno dello spogliatoio. Per queste fasce di età l’evoluzione didattica partirà da partite/confronto 3 contro 3 per terminare con il 5 contro 5.

Pulcini: attività di carattere promozionale e didattico
I tre anni della categoria Pulcini sono considerati gli anni d’oro della motricità e degli apprendimenti; infatti, rappresentano il periodo dove il bambino diventa “padrone “ del proprio corpo e delle proprie capacità, definirà il proprio schema corporeo, svilupperà il suo senso di autonomia, di libertà e di espressione e rispetto delle regole e, soprattutto, degli altri. Nella sfera sociale svilupperà, infatti, il concetto di interazione con gli altri che utilizzerà in campo sotto forma di “collaborazione.” Passerà dall’egocentrismo (caratteristico dell’ età precedente), al decentramento e riconoscimento degli altri (caratteristico dei primi anni Pulcini) fino all’interazione e autonomia (caratteristico della fine del triennio). 1° anno Ampliamento 2° anno Controllo 3° anno Stabilizzazione delle abilità Arricchire, consolidare e perfezionare il proprio bagaglio di esperienze motorie sarà l’obiettivo principale in ambito didattico. In ambito tecnico svilupperà e consoliderà tutte le gestualità tecniche dei fondamentali e soprattutto in ambito tattico riuscirà in maniera sempre più efficace a riconoscere le varie situazioni di gioco sia di attacco che di difesa. Determinante è sempre l’utilizzo della palla come strumento didattico, che ora il bambino padroneggia con efficacia e che diventa il mezzo principale per sviluppare quella fantasia e quella creatività che le sue conoscenze appropriate permetteranno. Per questa fascia di età l’evoluzione didattica partirà da partite 5 contro 5 (1° anno) continuerà con il 6 contro 6 (2° anno) fino a concludersi con il 7 contro 7 (3° anno). Resta inteso che in linea con quanto proposto dal Settore Giovanile, l’attività su spazio e numero di giocatori ridotto rimarrà il modello agonistico che più si presta a realizzare e consolidare adattamenti tecnico-tattici utilizzabili efficacemente in un auspicabile futuro calcistico del nostro giovane allievo.

Esordienti: attività di carattere promozionale e approfondimento tecnico formativo
Nella categoria Esordienti si verifica un passaggio importantissimo verso la definizione vera e propria di una attività di gioco che è riferita al modello di prestazione 11 contro 11 su campo regolamentare attraverso un’attività a 9 contro 9 nel primo anno della categoria. L’attività 7 contro 7 in allenamento rappresenta sempre il mezzo per acquisire quei comportamenti tecnico-tattici trasferibili sul modello standard di competizione 11 contro 11. Si tratta di un importante tappa pre-agonistica che conclude l’attività di base propedeutica a quella agonistica (Giovanissimi) e per questo, soprattutto nell’ultimo anno, sarà motivo di scelte tecniche che preludono ad una differenziazione di valori e qualità “ tecniche “. La pratica sportiva del gioco del calcio, inoltre, rappresenta un ulteriore importante fase o tappa di quel lungo cammino verso losviluppo della personalità. La componente didattica sarà caratterizzata da contenuti tecnici e tattici sempre più riferiti alla risoluzione di problemi in gara. Si assiste, nel contempo, ad una differenziazione dello sviluppo fisico dei bambini che comporterà un attenzione degli istruttori volta a valorizzare chi già dispone di potenzialità motorie spiccate, favorendone una adeguata crescita tecnica, e volta a favorire, nel contempo, migliori apprendimenti per chi evidenzierà eventuali ritardi. I bambini della categoria Esordienti sperimenteranno e arricchiranno ulteriori informazioni relative alla dislocazione in campo della squadra (nella fase di attacco e di difesa), alle competenze specifiche di ciascun ruolo e alla collaborazione dei reparti di difesa, centrocampo ed attacco per addivenire ad un gioco collettivo che, comunque, non sminuirà, ma esalterà le capacità tecniche e tattiche di ogni singolo giocatore. Per questa fascia di età le partite sono 9 contro 9 (2002), 11 contro 11 (2001) con partecipazione sia ai Campionati che ai Tornei.

Settore Agonistico
L’attività giovanile è ad indirizzo competitivo e si configura principalmente attraverso i risultati delle gare ed il comportamento disciplinare in campo e fuori di Atleti, Tecnici e Dirigenti. Partecipano alla attività agonistica le seguenti categorie di calciatori:
Giovanissimi
Attività di carattere competitivo, costituisce il primo vero momento di verifica del processo tecnico formativo. La preparazione tecnica rappresenta un gradino basilare del percorso evolutivo iniziato con l’attività di base.
Particolarità regolamentari:
  • Possono prendere parte all’attività Giovanissimi i calciatori che abbiano compiuto anagraficamente il dodicesimo anno di età e che, anteriormente al 1° gennaio dell’anno in cui ha inizio la stagione sportiva, non abbiano compiuto il quattordicesimo [1]
  • Ai campionati Giovanissimi, ad eccezione di quello Nazionale, è possibile partecipare con squadre composte da ragazzi e ragazze (alle ragazze viene concessa la possibilità di partecipare a tale attività, anche se appartenenti per età alla categoria “Allieve”) [1]
  • Le gare vengono disputate in due tempi di 35’ ciascuno [1]
  • L’attività della categoria Giovanissimi si articola nei seguenti Campionati: Campionato Nazionale Giovanissimi Professionisti, Campionato Regionale Giovanissimi e Campionato Provinciale Giovanissimi

Allievi
Attività di carattere competitivo, costituisce il momento conclusivo della verifica del processo tecnico – addestrativo compiuto nell’ambito delle categorie giovanili. Rappresenta un momento fondamentale nella fase di perfezionamento e relativa maturazione tecnica, che preclude ad impegni agonistici di rilievo. Particolarità regolamentari:
  • Possono prendere parte all’attività Allievi i calciatori che abbiano compiuto anagraficamente il quattordicesimo anno di età e che, anteriormente al 1° gennaio dell’anno in cui ha inizio la stagione sportiva, non abbiano compiuto il sedicesimo [1]
  • Le gare vengono disputate in due tempi di 40’ ciascuno [1]
  • L’attività della categoria Allievi si articola nei seguenti Campionati: Campionato Nazionale Allievi Professionisti, Campionato Regionale Allievi e Campionato Provinciale Allievi




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